di Sara L.
No, non è uno scioglilingua: è la
paura che attanaglia migliaia di persone al mondo. Non si tratta però
di un’atavica ma dignitosa paura di ragni, insetti, api, spazi
chiusi… neanche di un (talvolta sano) terrore della folla, nemmeno
un comprensibile timore di ascensori o aerei.
La triskaidecafobia è in grado di
paralizzare ristoranti, di far cambiare progetti di grandi
architetti, di influenzare la scelta delle date di matrimoni e feste
in generale… perché si sa, il triskaidecafobico teme di mettersi a
tavola in quelle occasioni: si sa mai di trovarsi a condividere il
desco con una dozzina di ospiti! Eh già, perché la fobia
impronunciabile riguarda proprio il numero 13: particolarmente
diffusa in Inghilterra e nei paesi di tradizione anglosassone, i
terroristi triskaidecafobici hanno pensato bene di farne oggetto di
globalizzazione… e così da La Paz a Londra, da Dubai a Melbourne
ecco migliaia di grattacieli che dopo il dodicesimo piano hanno il
quattordicesimo, o i più audaci, il 12 bis.
C’è poi chi cerca spiegazioni
mistiche alle conseguenze infauste che il numero 13 porterebbe: 13
erano i commensali all’ultima cena di Gesù e Giuda, il tredicesimo
arrivato, non solo è famoso per ciò che conosciamo, ma si racconta
pure che rovesciò il sale sulla tavola (e scommetto che non ne gettò
neanche un po’ dietro le spalle per accecare le streghe!).
Peraltro la triskaidecafobia ha scarsi
riferimenti statistici: Mr. B. è sceso i campo il 26 gennaio 1994,
Renzo Bossi è stato eletto il 29 marzo 2010, Megavideo è stato
chiuso il 19 gennaio 2012, i presunti iscritti alla P2 sono stati 962
e potrei proseguire.
Lancio quindi un appello e faccio un
monito: “io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo
sono” (cit. GG) quindi, almeno noi che possiamo evitare di cantare
“Dio salvi la regina” non crucciamoci per il numero 13! La vita
degli anni 2000 ci porta già abbastanza precarietà, “del doman
non c’è certezza”, quindi evitiamo improbabili scene nelle
giornate del 13, soprattutto se di venerdì.
Il monito, orbene: al prossimo che
sento dire “porca miseria, è pure venerdì 13 oggi!” rovescio
una scatola di sale addosso, gli faccio fare il trenino sotto una
fila di scale, gli regalo 10 gatti neri e li faccio correre per
strada, lo porto in un negozio di specchi disponendoli a domino e poi
lo spingo addosso al primo di questi! Triskaidecafobico avvisato,
triskaidecafobico mezzo salvato!
1 commento:
òi triskaidecafobikòi skaiòi eisìn!
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