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sabato 8 giugno 2013

COLTELLO NELLA TASCA ED INCOMINCIA LA GIOSTRA


di Sara L.

Odio quando le previsioni nefaste si rivelano fondate. In questo articolo a proposito dell'allegra reunion di Forza Nuova in città, scrivevo di come nei periodi di crisi i nazionalismi ritornino in auge, forti della frustrazione della gente, capaci di accendere la miccia dell'odio. Il bollettino di questi giorni, in effetti, è agghiacciante...

5 giugno: Clément Méric, giovane studente francese di neanche 20 anni perde conoscenza dopo una rissa in strada contro un gruppo di skinheads. Viene trasportato in ospedale in stato di morte celebrale e muore il giorno successivo. Se si scava un po' di più a fondo emerge che non è stato colto in un'imboscata ma la rissa era un appuntamento programmato dopo lo scambio di insulti avvenuto poco prima in un appartamento. Il fatto che il ragazzo non sia stato inerme ma abbia deliberatamente scelto di partecipare alla rissa non attenua affatto le responsabilità di chi ha fatto sì che Clément lunedì non possa tornare in università. Che poi, talvolta, non sia necessario darsi appuntamento per una rissa ma basti farsi una passeggiata per le vie della capitale per buscarsi una sonora lezione lo sanno bene coloro che poche settimane fa erano in piazza per sostenere la legge che ha legalizzato in Francia le nozze tra persone dello stesso sesso.

6 giugno: Roma, città eterna. Probabilmente delusi dalla sconfitta elettorale i fascisti capitolini hanno riposto nell'armadio le giacche e le cravatte per cavar fuori gli strumenti elettorali preferiti: spranghe, lame e tirapugni. Quella sera a Velletri i 99 Posse avevano in programma un concerto al pub “Passo Carrabile”: la serata però è morta sul nascere (questa volta per fortuna in modo solo figurato) perchè ad aspettare il gruppo nel parcheggio del locale c'è un gruppo di fascisti, con gli strumenti di persuasione di cui sopra. Grazie all'intervento della security del locale Zulu, il fonico e i compagni se la sono cavata con tagli e abrasioni.

C'è chi in passato usava l'olio di ricino per persuadere i dissidenti ad uniformarsi alla linea e chi oggi continua ad usare manganelli e lame. C'è poi chi, nel mondo della comunicazione 2.0 annuncia su un blog il proprio suicidio per protestare contro la legge francese di cui sopra, quella che da maggio ha aperto le porte alle nozze gay. Dominique Venner, scrittore di 78 anni, ha pensato di lanciare così il suo messaggio di dissenso: dopo averlo annunciato in rete si è recato nella cattedrale di Notre-Dame si è sparato in bocca, sostenendo che ci fosse bisogno di un gesto nuovo, spettacolare e simbolico per scuotere la sonnolenza dei francesi...
Gesto spettacolare, con una portata comunicativa enorme... viene quasi da suggerire a chi ha tolto la vita a Clément, ha assalito Zulu e compagni, ha la responsabilità del ventennio più nero della storia d'Italia e si sente in diritto di spadroneggiare per le strade, di tentare la stessa strada comunicativa dello scrittore francese...

(Quanto affermato nell'ultima frase è da ricondursi ad un'amara, arrabbiata, caustica e forse inopportuna satira...)

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