di Sara L.
L'8 febbraio 2012 la Giunta Regionale lombarda ha approvato la Delibera (DGR 8 Febbraio 2012 n. IX/2980) con i criteri e il regolamento di assegnazione della cosiddetta "Dote Scuola".
La ratio di questo provvedimento, in replica ormai da qualche anno, è sia sostenere le famiglie dal punto di vista economico per ciò che riguarda le spese relative alla frequenza scolastica dei figli nei vari cicli di studio, sia nel premiare quelli che la Costituzione definisce i "capaci e meritevoli".
Ma siamo proprio sicuri che sia sempre così?
Il primo fattore che emerge dall'analisi della DGR, o semplicemente documentandosi sui siti dei sindacati "addetti ai lavori" (e non solo) del mondo della scuola è che non cambiano gli importi, rispetto agli anni precedenti, nonostante la crisi economica e le difficoltà di molte famiglie.
Per la dote “sostegno al reddito” resta invariata la soglia di ISEE (massimo 15.458 euro) e soprattutto non sono cambiati gli importi erogati a seconda della fascia ISEE, davvero esigui: per le scuole superiori da un minimo di 140 euro annui (fascia ISEE 12001-15458) ad un massimo di euro 290 (fascia ISEE 0-5000). Di fronte a queste cifre verrebbe da dire: cari assessori regionali: in che mondo vivete?!
Ora: non voglio assolutamente fare quella che ha passato gli anni delle superiori sulle barricate della lotta contro i buoni scuola e i finanziamenti alle scuola private però è impossibile non notare che la logica che sottende alla nuova DGR è sempre la solita Ciellina logica (logica?!) formigoniana!
Aumentano infatti gli importi delle doti “integrazione al reddito”, previste per i soli studenti che accedono al Buono Scuola (scuole “che applicano una retta di iscrizione e frequenza” quindi le scuole private più il solo istituto alberghiero): mentre l’anno scorso l’importo era fisso, quest’anno è articolato in 4 fasce in base all’ISEE e, rispetto alla corrispondente dote “sostegno al reddito” (riservata agli alunni che frequentano le scuole statali), qui gli importi sono cinque volte più alti!!!!! 140/290 per la scuola statale, 800/950 per le scuole private.
Si noti inoltre che non è stata apportata alcuna modifica al "buono scuola" stesso, ovvero il contributo riservato alle scuole paritarie (più l’Alberghiero perché ha una retta di iscrizione e frequenza). Inalterate le soglie di reddito e gli importi.
Ma le regalie, si sa, non vanno rese troppo evidenti: è guardando bene i criteri che si rileva quindi un particolare di non poco conto... Viene mantenuto il criterio di calcolo (che definire disciminatorio è poco!) della condizione economica: mentre per il “sostegno al reddito” e per l’”integrazione al reddito” si deve prendere l’ISEE (quindi reddito più patrimonio), per il “buono scuola” solo l’”indicatore reddituale”, cioè solo i redditi, senza il patrimonio, e senza conteggiare nemmeno i redditi dei componenti il nucleo familiare che non siano i soli figli a carico.
Che dire? Se queste sono le politiche a cui Formigoni e cricca ci hanno abituato in questi anni speriamo che in Regione, come è già stato per il Comune meneghino, il vento cambi... e in fretta!
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