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venerdì 13 aprile 2012

GIUSTIZIA: DA SEMPRE PATATA BOLLENTE


 Di Marzano Luigi
Notizia fresca datata 12 Aprile, Italia maglia nera anche per la giustizia. Non è una novità è il quinto anno consecutivo che conquistiamo questo "prestigioso" titolo europeo. Il problema più grande per la Corte di Strasburgo è la lentezza dei processi e tanti altri altri "piccoli" difetti come il ritardo nei risarcimenti e un numero elevatissimo di sentenze non applicate.
Lascerò ogni analisi dal punto di vista tecnico ai miei amici redattori studenti di giurisprudenza. Purtroppo questa notizia così grave, sarà perchè ormai non è più una novità, non ha surclassato lo scandalo Lega tra le prime pagine dei nostri quotidiani o Tg.
Qualche nostalgico griderà al "ve l'aveva detto Silvio!" ma forse non si ricordano che diminuire i termini di prescrizione di un reato non migliora la velocità del processo nè favorisce l'applicazione delle sentenze.
Allora i più fiduciosi lasceranno tutto nelle mani di Paola Severino, giurista partenopea di alto rango, laureata alla Sapienza con 110 e lode e ricercatrice per anni di diritto penale.



Chi meglio di lei potrà portare avanti un disegno di legge rivoluzionario per ri-oleare gli ingranaggi della giustizia, motore che dovrebbe essere sempre efficiente per permettere ai cittadini di vivere in modo sereno ed equo nella democrazia.
Ma infatti la Severino sta lavorando ad altro, comunque rivoluzionario, ma in materia di responsabilità civile dei magistrati.
Arrivate le prime bozze a Pdl, Pd e Terzo Polo (si sa gli altri non contano):
la responsabilita' civile dei magistrati non sarà più diretta, ma lo Stato dovra' rivalersi sulle toghe per le eventuali condanne e pagare i danni ai cittadini.
Forse si stanno facendo degli errori in questo senso trascurando le priorità fondamentali. Per i cittadini deve essere diritto inviolabile la giustizia e quando si rischiano processi millenari per banalità viene cancellato e non si può trascinare per troppo o il malcontento cresce.
Senza contare che questa novità della responsabilità , se pure non diretta, ai magistrati è forse esclusiva Made in Italy tra le stelline d'oro della UE.
Rischiare, anche solo in piccola parte, di dare un vantaggio al più potente (perchè può esercitare pressioni maggiori in un ricorso contro il magistrato) in un processo mi rabbrividisce e distrugge la democrazia, fondata sulla giustizia e quindi sul benessere.
Magari Paola Severino dovrebbe continuare a scrivere su concussione e corruzione dato che è una necessità per il nostro stivale, anche se pure lì pare che a trarne vantaggio siano i soliti... concussione e caso Ruby dovrebbero farvi ricordare qualcosa.

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