di Sara L.
Un martedì mattina come tanti, quello del 12 giugno... piove (tanto per cambiare nella prima parte di questo giugno semi autunnale), sono circa le 8 del mattino e sto andando al lavoro. Come sempre la radio è sintonizzata sulle frequenze di Radio Popolare, per la rassegna stampa e il GR... ascolto le notizie, combatto contro il sonno, cercando di arrivare in ufficio senza schiantarmi e tentando faticosamente di radunare le idee per la mattinata che mi aspetta, quando d'improvviso sento... “madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora...” Eh?!?! che diamine sta succedendo? Penso a un'interferenza, stupita smanetto con la radio cambiando stazione, per poi tornare sul 107.6, la frequenza da cui trasmette la mia radio preferita: sul display però non leggo “Radio Popolare” ma “Radio Maria” !!! Fatto ben strano, ma dopo ulteriori e frenetici cambi di stazione le trasmissioni dall'emittente di Via Ollearo ritornano regolari e la rassegna stampa prosegue come se nulla fosse.
Con in testa il detto “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, appena torno a casa cerco su internet una qualche spiegazione e mi accorgo con estremo sconcerto che anche in questo caso la saggezza popolare non fa una grinza. Ogni volta che Radio Popolare trasmetteva lo spot “Io scelgo”, attraverso il quale alcuni testimonial come Moni Ovadia, Lella Costa e Gherardo Colombo chiedono che il Comune di Milano istituisca il registro del testamento biologico, si sovrapponeva Radio Maria, come potete ascoltare in questa registrazione.
Se la polizia postale, che sta ancora indagando, accertasse che ciò che tutti gli ascoltatori hanno sentito è un concreto tentativo di oscurare uno spot ritenuto scomodo da gran parte degli esponenti cattolici della politica meneghina e nazionale, saremmo di fronte a un drammatico attacco alle libertà di espressione ed opinione, che uno stato democratico non può accettare.
“Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” (Costituzione Italiana, art. 7 c. 1)
“Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (Costituzione Italiana, art. 21 c. 1)
“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dalla dignità umana” (Costituzione Italiana, art. 32 c. 2).
Si noti la presenza di una riserva di legge, non di una riserva di opinione della Chiesa.
1 commento:
Agghiacciante e palese: non si sente neanche il tipico buzz di frequenze sovrapposte... Fonici correggetemi, ma mi sembra palese.
Oltrettutto la Mamma conferma che queste cose succedevano già in passato, era un prete di Sforzatica(BG)!
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