di Francesco Mancin
Non siate tratti in inganno dal titolo, non spaventatevi, non stracciatevi le vesti...
Non abbiamo deciso di chiudere, bensì abbiamo deciso di aderire al progetto mondiale di Creative Commons, per una cultura libera e senza fini di lucro e per proteggere la paternià creativa di tutti i redattori e coloro che hanno con noi collaborato e che lo faranno in futuro.
Si tratta di adottare una licenza di Copyright rilasciata gratuitamente da Creative Commons su tutti i materiali presenti nel Blog: testata, nomi, articoli, immagini, materiali multimediali, ecc. così da proteggerne appunto il diritto d'autore, permetterne la diffusione libera, impedire che i contenuti vengano utilizzati a fini di lucro (marketing, pubblicità, ecc.) e non ultimo impedire che nella divulgazione in mala fede i contenuti vengano modificati, rimossi o utilizzati in maniera scorretta e tendenziosa
Le Creative Commons Public Licenses (CCPL) sono delle licenze di diritto d'autore che si basano sul principio de "alcuni diritti riservati".La licenza che Spogliatevi! ha deciso di sottoscrivere è del tipo:
Le CCPL, infatti, rendono semplice, per il titolare dei diritti d'autore, segnalare in maniera chiara che la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera è esplicitamente permessa.
Il funzionamento delle CCPL è reso possibile dal fatto che la legge italiana sul diritto d'autore - così come, in generale, le corrispondenti normative nazionali e internazionali - riconosce al creatore di un'opera dell'ingegno una serie di diritti; allo stesso tempo, la legge permette al titolare di tali diritti di disporne.Uno dei modi in cui ciò si può fare è con il meccanismo contrattuale della licenza, tramite cui il titolare dei diritti (il cosiddetto "licenziante") concede o meno alcuni diritti alla controparte (il cosiddetto "licenziatario") ovvero qualsiasi fruitore dell'opera. E` importante sottolineare come le CCPL, e in generale tutte le licenze di diritto d'autore, non siano la fonte dei diritti in oggetto: è grazie alla legge che tali diritti sorgono. Le CCPL sono solo uno strumento tramite cui il titolare dei diritti concede determinati permessi ai licenziatari.Tali permessi sono flessibili e possono essere vincolati ad alcune condizioni: il titolare dei diritti d'autore può, per esempio, subordinare la riproduzione dell'opera - e in generale gli atti permessi dalla particolare licenza Creative Commons scelta - al vincolo che l'opera medesima non sia modificata (opzione "Non opere derivate") o che non vi sia una finalità prevalentemente commerciale (opzione "Non commerciale"); oppure, in linea con i principi del "copyleft" tipici del Software Libero, che qualora si modifichi un'opera e la si ridistribuisca, la cosiddetta "opera derivata" debba essere ridistribuita sotto le medesime condizioni alle quali si è ricevuta l'opera originaria (opzione "Condividi allo stesso modo").Le CCPL sono state create negli Stati Uniti dall'associazione no-profit Creative Commons. Sono state quindi tradotte in italiano e adattate al nostro sistema giuridico da un gruppo di lavoro coordinato dal prof. Marco Ricolfi del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Torino. Dal gennaio 2005 il referente per Creative Commons Italia è il prof. Juan Carlos De Martin del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino, coadiuvato per le questioni di natura legale dal gruppo di giuristi che ha effettuato l'adattamento originario delle licenze.Il gruppo di lavoro Creative Commons Italia promuove l'uso delle licenze Creative Commons e la riflessione sulle motivazioni che hanno portato alla loro creazione, ma non svolge attività di consulenza legale, né di registrazione, archiviazione o catalogazione di opere dell'ingegno, siano esse rilasciate sotto una licenza Creative Commons o meno.
- BY: Attribuzione, si riconosce il diritto di paternità dell'opera (obbligatoria nel sistema CC)
- NC: Divieto di uso e divulgazione a fini commerciali
- ND: Divieto di Opere Derivate: non è possibile divulgare e condividere i materiali modificandoli senza il consenso dell'autore.
Si tratta della licenza più restrittiva, ma anche della più adatta per la protezione dalla strumentalizzazione dei materiali, soprattutto gli articoli, che per i loro contenuti necessitano di una divulgazione non incompleta e libera.
Naturalmente non rientrano nella licenza tutte le strutture html e css, le interfacce, i materiali grafici e le applicazioni multimediali realizzati e distribuiti da Blogger (by Google), ovvero dal programma che ospita il nostro blog, chiaramente non sviluppato da nessuno dei redattori/autori.
Rinnovo quindi l'invito a partecipare a tutti coloro che volessero condividere con noi i loro scritti o le loro "opere dell'ingegno" e che non l'abbiano ancora fatto a causa della paura di essere plagiati!
Per ulteriori informazioni: Leggi la licenza integrale
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