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giovedì 26 aprile 2012

"Il giro della nera": dimmi in che via abiti e ti dirò chi spara

di Miriam Bonalumi

"Nel tuo veleno che noi respiriamo, ci sono anch'io, Milano Milano." 


 Una cartina che trasforma le vie dell'elegante capoluogo lombardo in un teatro di scontri, stupri, rapine e omidici. "Il giro della Nera" è un elaborato agghiacciante, ipnotico e paralizzante.
 Un blog  (http://ilgirodellanera.wordpress.com/) introduce il visitatore alle due mappe, frutto di un faticoso lavoro di ricerca ed archiviazione.
"Cosa si può trovare su queste mappe? Si possono trovare tutti (o quasi) i fatti di cronaca nera avvenuti all’interno del Comune di Milano nel corso del 2010 e del 2011. Sono i crimini, gli incidenti e le violenze dei quali quotidiani, testate on line e agenzie di stampa hanno dato notizia, evidenziando in modo sufficientemente chiaro il luogo degli stessi crimini, incidenti o violenze." (D.B, dal blog "Il giro della nera")

Daniele Belleri, giovane autore del blog, definisce la sua creazione potenzialmente "pericolosa", un prodotto largamente dipendente dalla lettura che ne viene data, in grado di riempirci di informazioni ma non certo di arrivare ad un'univoca conclusione.
Questa mappa rappresenta a detta dell'autore un contributo giornalistico all'etica, da sempre chiamata in causa nella lotta e prevenzione al crimine.
Il lavoro certosino svolto da Belleri, che ogni giorno raccoglie le notizie di cronaca nera diffuse dalla stampa per poi "collocarle" geograficamente nella cartina con una sommaria ma puntuale descrizione, parte dal presupposto che esista una grandissima responsabilità da parte del giornalista nella selezione e nelle modalità di trasmissione della notizia, specialmente parlando di crimine. 
Tanto per citare uno dei paletti deontologici di cui il giornalista di "nera" deve tener conto:"Le persone, per quanto possano essere colpevoli, non lo sono fino al giudizio definitivo", e questo deve assolutamente trasparire dall'elaborato giornalistico. Interessane notare come i dati raccolti da Belleri non provengano dai commissariati di polizia, ma dalla stampa soltanto: ad emergere è la realtà, sì, ma quella che fa notizia.

Invito i lettori a visitare il blog di Belleri, e perchè no, a cercare i luoghi conosciuti sulla cartina scoprendo i misfatti di Milano. Un'arma a doppio taglio, ma che "aiuta a farci rivedere le dinamiche territoriali sul crimine". Probabilmente sfaterà qualche mito, a molti farà dire "Nessun luogo è sicuro!" . 
Qualcuno infine ammetterà: "E' qualcosa che ci riguarda".

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